“Invito le autorità, in occasione della Festa musulmana del Sacrificio, iniziata nella serata di ieri, a garantire l’assoluto rispetto delle regole sugli assembramenti e della normativa vigente, che ammette la pratica crudele e cruenta della macellazione rituale, come sancito anche da una sentenza della Corte di giustizia dell’Ue, solo in un macello autorizzato, non nella modalità familiare e fai-da-te, molto diffusa anche in Italia”. Lo scrive l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, autrice di una proposta di legge (AC869) per rendere comunque obbligatorio lo stordimento degli animali prima della macellazione.
“Altri Paesi europei – ricorda l’on. Brambilla – hanno già provveduto a vietare la macellazione secondo il rito religioso. L’alternativa è lasciare che, come avviene oggi, ad animali pienamente coscienti, immobilizzati dagli operatori, sia praticato il taglio netto di trachea, esofago, carotide e giugulare per consentire il lento dissanguamento prescritto. Non solo alcuni Stati dell’Occidente hanno detto no, ma vi sono autorità religiose islamiche che considerano accettabili l’elettronarcosi e altri procedimenti analoghi, volti a mitigare la sofferenza degli animali macellati”.
“E’ invece inaccettabile – conclude l’on. Brambilla – che siano violate o aggirate le norme praticando macellazioni “domestiche” non consentite. E in tempi di Covid che siano di fatto abolite per i musulmani le regole sul distanziamento sociale severamente imposte agli italiani (e ai cristiani)”.