“Abbiamo due domande semplici per il presidente Fugatti. La prima: per quale motivo, se davvero vuole liberarsi degli orsi “problematici”, non accetta la nostra proposta di trasferirli, senza oneri per la Provincia, nel santuario in Romania che abbiamo individuato? La seconda: come, dove e quando è stato ucciso M90?”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente e presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente.
“L’abbattimento – ricorda la deputata di Noi moderati – non era l’unica soluzione possibile per la “rimozione” di M90, considerato dalla Provincia autonoma di Trento “confidente” e “pericoloso”. Il Piano di gestione prevede anche la captivazione. Il presidente Fugatti avrebbe potuto consentire la cattura e il trasferimento dell’orso in un santuario all’estero. Perché non accetta che portiamo altrove questi orsi? Per il gusto di ucciderli? È questo il suo scopo? Gli piace indossare i panni del pistolero o, meglio, farli indossare ai dipendenti della Provincia, e mandarli in giro a uccidere? Per quale motivo il presidente Fugatti, che dice di voler risolvere il problema della convivenza con gli orsi, non comincia accettando la nostra proposta? E per quale motivo continua a detenere al Casteller, a spese dei contribuenti, JJ4 ed M49 quando gli abbiamo offerto la possibilità di trasferire anche loro nel santuario di Romania?”.
Altrettanto pressante è il secondo interrogativo. “In una moderna democrazia – spiega l’on. Brambilla – è inammissibile che il presidente Fugatti non fornisca prontamente, su semplice richiesta, tutti i dettagli dell’abbattimento di M90. Non deve rispondere solo alla comunità trentina, come va ripetendo. Gli orsi che gestisce (malissimo) sono patrimonio dello Stato, cioè di tutti noi. Sulle modalità dell’esecuzione non vi può essere alcuna reticenza, né alcun “profilo di precauzione” (per usare le sue parole). Altro che “trasparenza”! Cosa nascondi Fugatti?”