Se non ritenga il ministro che, sulla base di “considerazioni etiche” e del fatto che “esistono parecchie alternative sintetiche”, debba essere opposto diniego alla richiesta di immissione in commercio, avanzata dalla Syntex S. A., del farmaco veterinario Fixplan, ricavato dal sangue delle giumente incinte. Lo chiede l’on. Michela Vittoria Brambilla, Fi, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, in un’interrogazione al ministro della Salute.
“La Syntex S.A. – ricorda in premessa l’ex ministro – è un’impresa argentina che produce principi attivi di origine biologica destinati all’industria farmaceutica umana e veterinaria. Tra questi il PMSG (gonadotropina serica equina), ormone utilizzato per stimolare l’ovulazione negli animali da reddito e quindi ottenere gravidanze ripetute. L’ormone è ricavato prelevando sangue da giumente incinte tra il primo e il quarto mese di gravidanza (degli undici totali). Secondo una nota diramata dall’associazione IHP, Italian Horse Protection, il 30 marzo u.s., a ciascuna cavalla sono prelevati fino a 10 litri di sangue alla settimana, poi è indotto l’aborto. Fin dal 2015 – prosegue l’interrogazione – l’associazione Animal welfare foundation ha documentato le torture inflitte alle giumente e, il 18 marzo scorso, il quotidiano argentino La Nacion ha riferito che la magistratura locale ha aperto un’inchiesta per maltrattamento di animali e che sono circa 5 mila gli aborti procurati ogni anno alle cavalle”.
Sono tuttavia disponibili numerose alternative sintetiche alla gonadotropina: il governo tedesco, per esempio, ne ha autorizzate ben 36, per diverse indicazioni. Di qui, e per evidenti ragioni legate allo sfruttamento crudele degli animali, l’esortazione a respingere la richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio avanzata dalla Syntex anche all’autorità italiana, dopo averla ottenuta in altri paesi europei.