Dopo due anni oggi è arrivata la notizia che mai avremo voluto darvi. La colonia felina gestita dall’associazione Casazaky Onlus deve andare via da Corso Trento. Eppure il Comune di Torino nel 2015 aveva autorizzato l’Associazione a posizionare la “casetta” proprio lì dove è, come può ora richiederne la rimozione? Dove andranno i gatti randagi in questo inverno appena iniziato? Lo chiede Ivan Radice, responsabile regionale del Movimento Animalista Piemonte, che darà tutto il supporto necessario all’Associazione Casazaky per affrontare questa triste vicenda.
“La colonia – ricorda Radice – è composta da una quarantina di gatti tra cui dei cuccioli ora destinati a passare notti all’addiaccio nella totale indifferenza di una giunta che toglie senza pietà, attaccandosi a cavilli burocratici. Se oggi si dà il via libera allo sgombero della colonia felina di Corso Trento, perché reputata abusiva, che fine faranno tutte le altre colonie feline sparse per la città assegnate dal Comune alle varie associazioni di volontariato? Ricordiamo che i gatti randagi sono sotto la tutela del sindaco, quindi l’attività e l’onere (cibo e cure veterinarie) fornito dalle Associazioni sono un Servizio gratuito reso alla città, dato che l’Amministrazione non ha le forze per poterle gestire! Tutta questa vicenda rasenta il Paradosso, il Comune ha la responsabilità degli “animali vaganti” sul territorio cittadino, non può gestirli, li attribuisce alle varie associazioni, per poi dichiarare abusive le colonie feline deliberando lo sgombero, così gli animali ritornano nella medesima situazione di partenza”.
Fortunatamente, l’altro giorno, grazie anche all’insistenza del Movimento Animalista, è stato aperto un tavolo di confronto tra Movimento Animalista, Consulta Animalista, Ufficio Tutela Animali del Comune di Torino e associazioni per risolvere situazioni simili a questa e altri problemi connessi al benessere degli animali.
“Nel frattempo – conclude Radice – invitiamo i cittadini a passare da Corso Trento dove si può vedere la casetta incriminata ed esprimere la solidarietà a chi accudisce i gatti”.