“Un mero atto burocratico, indice dell’assoluta indifferenza di questo governo verso il tema della tutela (anche penale) degli animali”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, Fi, presidente del Movimento animalista e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, definisce la risposta ad una sua interrogazione che, traendo spunto da un grave caso di maltrattamento e animalicidio a Priolo (Siracusa) chiedeva “quali iniziative di competenza” il ministro della Giustizia “intenda assumere per inasprire e rendere effettive le sanzioni penali (incluso il carcere) a carico dei soggetti che si macchiano di tali ripugnanti reati”.
Dopo aver lungamente richiamato la legislazione vigente e, con qualche lacuna, le numerose proposte parlamentari sulla materia, il ministro conclude in due righe: “L’attenzione del ministero resta alta, con disponibilità a valutare la possibilità di percorrere ogni strada per arginare simili episodi di violenza”. L’on. Brambilla si dichiara insoddisfatta: “Al netto della formale cortesia, la traduzione è: non abbiamo idee né iniziative”.
“Oggi – prosegue la deputata di FI – chi commette questi reati non va in carcere, invece dovrebbe andarci. Ci andrebbe se fosse approvata la mia proposta di legge AC 335, che inasprisce le pene per animalicidio e maltrattamento di animali: da troppo tempo attende di essere esaminata. La discussione iniziata in Senato sembra essersi arenata. Intanto – conclude l’on. Brambilla – questi barbari gesti si ripetono”.