Abbattere mille caprioli per limitare i danni causati dalla fauna selvatica alle coltivazioni e ai vigneti. È questa l’agghiacciante idea della Provincia di Alessandria che – come riporta LaStampa.it – è stato annunciato dal presidente Gianfranco Baldi in un’assemblea nella sede del Consorzio tutela del Gavi: «Il piano – ha spiegato Baldi – si aggiunge alle previsioni di abbattimento già in atto nei singoli Atc. È stato presentato in Regione e all’Ispra per i pareri. Siamo di fronte a un’emergenza che dovrà essere affrontata, se il piano sarà considerato positivamente, attraverso le ordinanze dei sindaci». Secondo Baldi, i sindaci potranno ordinare l’abbattimento degli ungulati in caso di particolare emergenza in precise zone del territorio comunale e per un periodo limitato. I cacciatori dovranno comunque essere qualificati per questo tipo di caccia. «Gli agricoltori – dice Baldi – chiedono anche in questo caso dei piani abbattimento. Negli interventi eseguiti finora i cinghiali abbattuti sono troppo pochi. Una soluzione sarebbe mantenere la caccia aperta anche a gennaio».
“La decisione della Provincia di uccidere mille caprioli è a dir poco vergognosa” ha commentato Monica Fontana, coordinatrice del Movimento Animalista Piemonte. “È arrivata l’ora che le istituzioni comincino ad affrontare la fauna selvatica in modo serio, senza ricorrere a vergognosi abbattimenti per affrontare ogni situazione di ‘emergenza’. Le uccisioni non sono solo violente e inutili, ma anche ipocrite se pensiamo che stragrande maggioranza degli animali oggi considerati dannosi o ‘infestanti’ sono stati diffusi in passato sui nostri territori a scopo venatorio”. “Per questo – conclude Fontana – è ora di agire a “monte” vietando allevamenti e ripopolazioni venatorie e non a “valle” riaprendo la caccia, per la sola gioia delle doppiette. Chi pensa che tutto si debba risolvere con gli abbattimenti dovrebbe rileggersi l’articolo 1 dela legge 157/92 che recita a chiare lettere che ‘la fauna è patrimonio indisponibile dello Stato da tutelare nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale’”.