Tutelare la maggior parte degli animali d’allevamento, ridurre l’impatto degli allevamenti intensivi, avviare il passaggio ad una zootecnia più sostenibile. Sono alcuni degli obiettivi della proposta di legge recante “Disposizioni in materia di riconversione del settore zootecnico per la progressiva transizione agroecologica degli allevamenti intensivi”, sottoscritta da numerosi componenti dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente, a cominciare dalla presidente on. Michela Vittoria Brambilla. Il testo, presentato oggi alla Camera, sarà depositato a breve.
“Da molto tempo, in relazione alla crisi climatica – spiega l’on. Brambilla – si parla di riconversione del sistema zootecnico, responsabile a livello globale, soprattutto a causa degli allevamenti intensivi, del 18 per cento delle emissioni alteranti, e a livello nazionale, per la stessa ragione, della produzione di 2/3 dell’ammoniaca e dei maggiori carichi di azoto e nitrati. Credo che, dopo tante discussioni, sia arrivato il momento di agire. Perciò, in collaborazione con le associazioni promotrici Wwf, Greenpeace, ISDE, Lipu, Terra! – che ringrazio per gli studi preliminari, gli approfondimenti e il contributo determinante alla redazione del testo – abbiamo predisposto la pdl presentata oggi. Dell’iniziativa si fa pienamente carico l’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente, che ho l’onore di presiedere”.
Gli obiettivi sono chiari, da realizzare attraverso un Piano che richiederà almeno due anni per la redazione: “Ci proponiamo innanzitutto di tutelare la maggior parte degli animali d’allevamento (circa 700 milioni l’anno in Italia) dalla sofferenza di una vita che vita non è, ma anche di tutelare la salute pubblica (in generale e specialmente dalle zoonosi e dall’antibiotico-resistenza), riducendo l’impatto degli allevamenti intensivi a partire dalle zone a più alta densità zootecnica, di tutelare le risorse naturali per garantire la sicurezza alimentare delle generazioni presenti e future, di contribuire al rispetto degli obiettivi su clima e inquinamento, di difendere le attività più piccole e più virtuose, rafforzando il sostegno economico, e permettere a quelle convenzionali di affrontare, nel tempo e con mezzi adeguati, la necessaria riconversione”. Il tutto sarà accompagnato da una moratoria sulle autorizzazioni per nuovi allevamenti intensivi o per l’ampliamento di quelli esistenti.
“Si tratta di una proposta – conclude la presidente dell’Intergruppo – nell’interesse di tutti che vogliamo discutere con tutti, una discussione che non può essere più rimandata se vogliamo onorare gli impegni presi a livello internazionale e a maggior ragione quel contratto, troppo spesso dimenticato ma incomparabilmente più importante, che ci lega alle future generazioni. E’ anche per i nostri giovani che chiediamo, oggi, di avviare un graduale, ma reale, cambiamento”.