Uccisa con un colpo di pistola e poi bruciata. Questa, denuncia l’associazione Guardia dell’Ambiente, la sorte di Akira, cane femmina di 4 anni, ritrovata senza vita dalla sua padrona nello stabile di un parente, tra San Michele Salentino e Ostuni, dove l’aveva lasciata temporaneamente. “Non sappiamo se ancora agonizzante o morta sul colpo, le indagini avviate per il tramite dei Carabinieri faranno chiarezza, certo e’ che Akira e’ morta da sola fra atroci sofferenze”, dichiara la padrona dell’animale in una nota dell’associazione. Per problemi personali, la famiglia di Akira l’aveva temporaneamente sistemata presso lo stabile di un membro della famiglia, nel brindisino. La sua uccisione e’ avvenuta presumibilmente fra l’11 e il 12 Agosto. Akira era libera nell’area di stallo ed aveva una struttura per ripararsi. Quando I.B., la proprietaria, si e’ recata sul posto, l’ha ritrovata legata, carbonizzata in piu’ parti del corpo. Nella testa e’ stato rinvenuto un bossolo. E’ stata immediatamente sporta denuncia presso il comando dei Carabinieri di zona, con richiesta di perizia balistica. In supporto alla famiglia l’avvocato Erika Camarda di Mesagne (vice responsabile del Movimento Animalista Brindisi), legale di fiducia della famiglia, assieme all’Associazione Guardia dell’Ambiente, pronta a costituirsi parte civile qualora si individuasse il colpevole.
“Non si può neppure pensare che esista una giustificazione per un gesto così insensato e crudele – afferma Daniela Fanelli, coordinatrice del Movimento Animalista Puglia -. L’uccisione brutale di un animale deve essere punita con grande severità, senza attenuanti e scuse ridicole. Insieme a Erika Camarda ci batteremo perché l’assassino di Akira non la passi liscia. Purtroppo nella nostra regione stiamo assistendo a un crescendo di violenza ai danni degli animali in un contesto in cui le istituzioni non sono sempre presenti come dovrebbero”.
“Incrudelire fino alla morte verso una vita- afferma Antonella Brunetti, Delegata Guardia dell’Ambiente di Brindisi- e’ prerogativa unica dell’uomo, nessun terrestre e’ capace di nuocere verso altre vite come l’uomo. Quello che e’ accaduto ad Akira e’ inaccettabile, non c’e’ tempo, collocazione geografica e livello socio-culturale che accetti simili azioni. La crudelta’ verso gli animali dovrebbe essere riluttante a qualsiasi forma di pensiero, ripudiata da ogni mente, e non trovare nessuno spazio o anfratto nella mente affinche’ possa nascere, l’attuale giurisprudenza, inoltre, non dovrebbe esitare nella certezza della pena, anzi e’ necessario quanto prima un inasprimento della L.189/04”.