“Se avessero ragione i periti veterinari che mettono in discussione l’identificazione con JJ4 dell’orso coinvolto nell’incidente mortale nei boschi di Caldes il 5 aprile scorso, ulteriori dubbi calerebbero su una vicenda che appare ben lontana dall’essere ancora chiarita in tutti i suoi aspetti. Inoltre, resta in campo l’ipotesi del bracconaggio per M62 – altro orso di 4 anni condannato dalla Provincia autonoma di Trento e trovato morto sopra il lago di Molveno – in quanto l’esame autoptico non ha individuato le cause del decesso. Non dimentichiamo che nel 2015-6 ben tre orsi – F5, M6 e M21 – furono uccisi col veleno in Trentino, in una fase di tensione determinata dal caso dell’uomo ferito a Cadine nel giugno del 2015. Ma noi abbiamo piena fiducia nella magistratura, perciò abbiamo presentato una denuncia contro ignoti proprio per la morte di M62, sulla quale devono essere dissipati i dubbi, in un senso o nell’altro. L’apertura di un fascicolo da parte della Procura è un passo essenziale. Nel complesso, ci sono troppe perplessità su fatti che devono essere definitivamente accertati. La mancanza di trasparenza, la fretta e l’arroganza dell’amministrazione Fugatti non fanno che accrescere il clima di odio e di paura nei confronti dei plantigradi, potenzialmente con gravi conseguenze”. Lo afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’Ambiente, commentando gli esiti di una perizia forense veterinaria che sembrerebbe scagionare l’orsa JJ4.
Il video intervento dell’on. Brambilla è visibile al link https://youtu.be/Q4pLvpry85U e scaricabile al link https://drive.google.com/file/