Spiegare a mamme, papà e bambini le sofferenze patite dagli animali nei circhi. È questo l’obiettivo della grande manifestazione organizzata ieri dal Movimento Animalista della Lombardia e dalla sezione di Monza. Con striscioni e manifesti illustrativi della sofferenza animale una motivata delegazione di dirigenti e attivisti del Movimento Animalista della Lombardia si è recata di fronte al Millennium Orfei attendato in via Ercolano a Monza per intercettare gli spettatori prima dell’ingresso e convincerli della necessità di non partecipare a un rito di sfruttamento e sofferenza. Fra i dirigenti la coordinatrice regionale Tatiana Valtorta, la vice Alessia Resnati, e la referente provinciale Eleonora Villa.
“Con nostra grande soddisfazione molte famiglie – spiega la coordinatrice Valtorta – hanno risposto al nostro appello e si sono fermate per ascoltare le nostre ragioni. In particolare abbiamo spiegato ai bambini cosa accade “dietro le quinte” dei tendoni, in cui gli animali sono costretti a vivere in piccole gabbie e sopportare duri addestramenti che non rispettano le loro caratteristiche etologiche: invece che andare al circo abbiamo così invitato i loro genitori a portarli a visitare i moltissimi rifugi di animali liberi che sono dislocati sul nostro territorio. Ai bambini che non sono voluti entrare abbiamo inoltre regalato dei palloni per andare a giocare nei parchi, attività ludica che non danneggia nessun essere vivente”. “Particolarmente emozionante – aggiunge Valtorta – è stato ascoltare uno di loro che, rivolgendosi alla mamma ha detto: ‘mamma, se gli animali soffrono, allora io non entro al circo’. Per noi è stata una soddisfazione infinita”.
“Sono molto soddisfatta dell’esito della manifestazione del Movimento Animalista della Lombardia”, ha commentato la presidente nazionale, on. Michela Vittoria Brambilla. “Oltre a promuovere leggi a tutela degli animali e intervenire direttamente per metterli in salvo nelle situazioni di difficoltà, infatti, è vocazione del Movimento Animalista diffondere il rispetto per tutti gli esseri viventi che hanno diritto di vivere nel loro habitat naturale. I bambini non devono mai pensare per un solo istante che il rapporto corretto fra uomo e animali assuma i connotati della sottomissione e dell’umiliazione, come avviene nel circo: spesso basta spiegarlo con chiarezza alle mamme e ai papà, che in buona fede pensano di fare un regalo ai propri figli, per convincerli a rinunciare per sempre al tendone. Da mamma di due figli e di un terzo ormai in arrivo, posso dire con orgoglio di non aver mai neanche pensato di portare uno di loro in un luogo di sfruttamento e dolore per gli animali. Per queste ragioni l’intervento del Movimento della Lombardia e di Monza e Brianza ha una straordinaria valenza positiva: senza fermarsi alla mera contestazione e alla protesta, infatti, punta a convincere razionalmente gli spettatori a non entrare. Se non ci fosse domanda, infatti, il circo non esisterebbe più”.