“Il pronunciamento del Tar, al quale ci siamo rivolti anche noi di LEIDAA con un intervento “ad adiuvandum”, è stato deludente, ora si passerà al grado superiore di giurisdizione, ma ci vorrà del tempo. A questo punto solo la Regione può tornare sui suoi passi e fermare il massacro che inizierà lunedì prossimo. Ed è appunto quel che chiedo al presidente Marsilio di fare”. Lo afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente. “La sorte dei cervi d’Abruzzo – prosegue – non interessa soltanto (in negativo) ai cacciatori e agli agricoltori locali, ma anche a tutti gli italiani che amano il patrimonio naturale dell’Abruzzo e alla società civile che si è mobilitata per la salvezza di questi animali. Peraltro gli abbattimenti di massa non hanno mai risolto veramente i problemi, come dimostra il caso dei cinghiali. Rifletta Marsilio almeno sul colpo che il massacro infliggerà all’immagine di una Regione che finora è servita da esempio per la capacità di convivere con gli animali selvatici. Chi possiede un tesoro lo custodisce, non lo distrugge né lo lascia distruggere”.