“Ci auguriamo che i carabinieri forestali e la magistratura facciano presto chiarezza sul caso dell’orso che ha perduto la vita la notte scorsa durante un tentativo di cattura nel parco d’Abruzzo, tra Lecce dei Marsi e Villavallelonga. A prima vista vi sono inquietanti somiglianze con l’uccisione dell’orsa Daniza, in Trentino, nel settembre del 2014. Anche in questo caso, la morte dell’animale, uno degli esemplari cosiddetti “confidenti”, potrebbe esser stata causata da una dose eccessiva di anestetico. Resta il fatto che abbiamo perso un altro orso marsicano, una sottospecie ridotta al limite dell’estinzione (si stima che ce ne siano appena una cinquantina) dal bracconaggio e dall’antropizzazione del suo territorio. Per questo non possono esserci esitazioni nel difendere quest’inestimabile patrimonio di tutti, né perdonismi quando si tratta di individuare precise responsabilità”. Lo scrivono in una nota i responsabili provinciali del Movimento animalista: Guido Mammarella (Pescara), Luigi Provvisiero (Teramo) Paola Stollavagli (Chieti) e Michele Taddei (L’Aquila).