Se non ritenga opportuno il ministro dell’Interno – “trattandosi di una palese violazione delle norme, operata da dipendenti pubblici, in una sede istituzionale – attivare il competente ufficio territoriale del governo per gli opportuni controlli sull’amministrazione della Comunità montana” e “quali provvedimenti intenda assumere il ministro della Transizione ecologica per garantire il rafforzamento dei controlli contro il bracconaggio, specialmente a danno degli uccelli, e quindi il rispetto – su un territorio evidentemente “difficile” come quello lombardo – delle norme vigenti a tutela della fauna selvatica”.
Lo chiede in un’interrogazione depositata oggi l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, a proposito del “pranzo illegale” interrotto venerdì scorso dai carabinieri forestali nella sede della Comunità montana della Val Trompia, a Gardone Val Trompia. Sui piatti erano finiti 65 uccellini catturati illegalmente, appartenenti a specie protette, compresi una peppola e due frosoni (particolarmente tutelati). I commensali erano circa venti tra dirigenti e impiegati dell’ente, riuniti, a quanto sembra, in spregio anche delle regole dettate dall’esigenza di contrastare la diffusione della pandemia da Covid-19.
“Lascia stupefatti – osserva la deputata – che si abbandoni a plateali violazioni delle regole una comitiva di dirigenti e funzionari pubblici, nella sede del loro ente. Non si sa se sia più profondamente radicata l’attitudine al bracconaggio o la sensazione di totale impunità generata dalla posizione ricoperta. Di certo pagano il conto gli animali. Ben due milioni di uccelli sono uccisi illegalmente ogni anno in Lombardia. E’ ora di smetterla con questa vergogna”.