“Amo gli animali da sempre e ho iniziato la mia militanza per la tutela dell’ambiente quando avevo vent’anni”. Rinaldo Sidoli, classe 1981, è l’unico candidato del Movimento Animalista alle elezioni regionali del Lazio. Un passato come volontario ed educatore ambientale per Legambiente, Sidoli rimane – come molti – folgorato dall’episodio della liberazione dei cani di Green Hill del 2012. “Ho deciso di adottare un beagle, che da quel giorno è sempre con me, e ho capito che dovevo affiancare alla battaglia per la difesa dell’ambiente un maggior impegno a tutela degli animali”. Quell’anno diventa attivista Lav, in seguito socio Wwf e Lipu. È anche dirigente nazionale dei Verdi fino a quando, nell’agosto del 2017, sposa con entusiasmo la causa del Movimento Animalista. “Penso che avere in Italia un movimento che pone la sua attenzione alla salvaguardia degli animali sia già di per sé un grandissimo risultato politico, che abbiamo il compito di sviluppare facendo eleggere nostri esponenti nelle istituzioni”.
“Se sarò eletto – precisa Sidoli – mi batterò per aumentare i fondi alle Asl veterinarie, per avviare e usare al meglio quelli contro il randagismo, per tutelare la fauna selvatica, a partire dal lupo, e per bloccare la pre-apertura e la post-chiusura della caccia. Per l’ambiente promuoverò una gestione sostenibile dei rifiuti e proporrò investimenti per valorizzare i parchi regionali e le riserve naturali. Inoltre, come ente regionale, sarà essenziale stabilire procedure chiare di recupero degli animali in caso di calamità naturale ed evitare di concedere patrocini a spettacoli in cui sono sfruttati gli animali. Bisognerà risolvere l’annoso problema della dispersione idrica degli acquedotti e tutelare l’habitat protetto del lago di Bracciano. Proporrò l’opzione ‘veg’, vegetariana o vegana, negli ospedali e nelle mense scolastiche e, non da ultimo, mi batterò per l’istituzione di un garante regionale dei diritti degli animali”.
Fra gli obiettivi già raggiunti, Sidoli ricorda la raccolta firme contro le botticelle, che ancora oggi non è stata discussa dalla giunta Raggi, e due petizioni online su Change.org: “Salva il lupo”, che ha raggiunto 325mila firme, e “Salviamo Iceberg”, organizzata col Movimento Animalista che ha raggiunto la bellezza di oltre 417mila firme e portato alla liberazione del dogo argentino condannato a morte in Danimarca”.