“Quanto accaduto a Civitavecchia evidenzia ciò che il Movimento Animalista ha sempre sostenuto: bisogna inasprire le pene per chi maltratta e uccide gli animali e bisogna farlo subito”. Così l’avvocato Ilaria Salamandra, responsabile regionale per il Lazio del Movimento Animalista, commenta la scoperta di un rifugio lager a Civitavecchia, nei pressi di Roma, dove i carabinieri hanno rinvenuto 54 cani detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura, denutriti e malati. A quanto sembra, i cani erano stati rubati per essere rivenduti all’estero, dopo averli resi irrintracciabili per mezzo di una barbara pratica, ovvero la rimozione del chip. Tre gli indagati, di cui uno sottoposto agli arresti domiciliari. “L’aumento dei traffici illeciti di cuccioli e cani, in transito da e verso l’estero, rivela l’affermarsi di un nuovo tipo di zoocriminalità, totalmente priva di scrupoli. L’unica strada da percorrere per contrastare questi soggetti – conclude l’avvocato Salamandra – è quella dell’introduzione di pene più severe per chi si macchia di tali crimini”.
(Cane da caccia, foto di repertorio)