“Gli organi competenti esaminino con rigore ogni ipotesi alternativa all’abbattimento di JJ4, che appare da tutti i punti di vista non necessario”. Lo chiede in una nota l’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, presieduto dall’on. Michela Vittoria Brambilla. Intanto venti deputati aderenti all’Intergruppo hanno presentato un’interpellanza urgente al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin per sapere, nel dettaglio, quali iniziative “sono state prese o saranno prese” per garantire la prosecuzione del progetto di reintroduzione dell’orso nell’arco Alpino, e, nel caso si voglia procedere al trasferimento di una parte della popolazione degli orsi, “quanti esemplari si intendano trasferire, con quali destinazioni e quale tempistica”.
“Non ha senso – scrivono i parlamentari – uccidere un’orsa che difendeva i suoi piccoli e che ora non rappresenta più un pericolo. Anche il decreto del Tar invita a considerare attentamente le alternative all’abbattimento, che esistono. Prima tra tutte il trasferimento in un rifugio faunistico. L’obiettivo della “rimozione” è stato ottenuto: l’abbattimento sarebbe un’assurda vendetta, concetto peraltro inapplicabile agli animali, o un esempio particolarmente infelice di strumentalizzazione politica per coprire errori del passato e del presente. Ammazzare gli orsi non serve: né JJ4, né MJ5, né M62, né qualsiasi altro. Bisogna garantire la convivenza con gli orsi in piena sicurezza per uomini e animali”.
L’argomento “orsi del Trentino” sarà dunque trattato in Parlamento da un esponente del governo, per la prima volta dopo la morte del giovane Andrea Papi nei boschi di Caldes (Tn) e la cattura dell’animale che l’ha ucciso, la femmina JJ4. Nell’interpellanza i deputati, di vari gruppi politici, ricordano che, a seguito del tragico avvenimento, il ministro ha indetto una riunione, l’11 u.s, alla quale hanno partecipato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, il presidente di ISPRA Stefano Laporta, il capo dipartimento della Protezione Civile della Provincia Autonoma di Trento, Raffaele De Col, e l’assessore provinciale all’Agricoltura Giulia Zanotelli. “Durante l’incontro – sottolineano i firmatari – è stata presa in considerazione l’ipotesi di mettere a punto un piano di trasferimento di massa degli orsi col mantenimento nella Provincia di Trento di un numero di soggetti “sostenibili dal territorio” e si è stabilito di istituire un tavolo di confronto tecnico tra il Ministero dell’Ambiente, ISPRA e Provincia Autonoma di Trento, per valutare in tempi rapidi “ogni azione utile a proseguire l’originario progetto di reintroduzione dell’orso nell’arco Alpino, intervenendo sulle criticità che nel tempo si sono verificate”.
Di qui la richiesta di spiegare nell’aula della Camera come si intenda procedere per salvaguardare il progetto e garantire la convivenza tra uomini e orsi nella Provincia autonoma.