“Prosegue in autunno l’”estate orribile” degli orsi nel Trentino, guarda caso un’estate preelettorale. Sugli altri due animali trovati morti nelle ultime ore a Bresimo e a Borgo d’Anaunia ci regoleremo come nei casi precedenti: denuncia e richiesta che si faccia assoluta chiarezza sulle cause della morte”. Lo afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali, ricordando che LEIDAA, in quanto parte offesa, è stata ammessa a partecipare alle operazioni peritali sulla carcassa di F36, l’orsa condannata a morte dal presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti e poi trovata senza vita qualche settimana dopo. “Sul territorio – continua l’onorevole – è stato instaurato e alimentato un clima di paura e di odio che propizia atti di bracconaggio. Come accadde nel 2015-6, quando tre orsi – F5, M6 e M21 – furono uccisi col veleno in Trentino, in una fase di acuta contrapposizione determinata dal caso dell’uomo ferito a Cadine nel giugno del 2015. Oggi, grazie alla campagna elettorale, la tensione ha raggiunto il culmine storico: ogni sospetto appare giustificato. Alla magistratura il compito di fare chiarezza. Certo la Provincia non può liquidare la vicenda con un comunicato di due righe”.