“Nonostante gli appelli, gli accordi con le associazioni animaliste e le denunce, il Parco dell’Arcipelago Toscano continua a massacrare i mufloni dell’Isola del Giglio, anche contro le evidenze scientifiche che dovrebbero spingere a preservare la loro peculiarità genetica”. A dirlo l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, commentando l’abbattimento dei mufloni in corso in questi giorni sull’isola della provincia di Grosseto.
“Dopo varie interlocuzioni che ho intrattenuto personalmente con il presidente del Parco Giampiero Sammuri – prosegue la parlamentare animalista – avevamo ottenuto un buon risultato: i cacciatori erano stati fermati e si era preso l’impegno a tenere costantemente informate le associazioni sulle modalità di cattura e trasferimento dei mufloni dell’isola del Giglio. A distanza di due anni però mi duole constatare come l’abbattimento di questi animali sia ripreso a pieno ritmo. Si tratta di una decisione doppiamente sbagliata: non solo perché toglie la vita ad animali innocenti, ma anche perché i mufloni del Giglio possiedono varianti genetiche uniche, non più presenti nella popolazione sorgente che è quella sarda. Ucciderli significa pertanto perdere un prezioso patrimonio, che non si potrà più recuperare”. Per questa ragione chiedo all’Ente parco e al suo presidente di tornare sui propri passi e di porre fine a questa strage insensata, ormai quasi completata. Poco importa che bolli, timbri e firme siano in ordine: la mattanza ha già causato un grave danno ambientale”.
(L’on. Brambilla con un giovane muflone ferito, soccorso al Cras “Stella del Nord”)