Applicare da subito i divieti, previsti dalla legge, di compiere su animali esperimenti per ricerche su sostanze d’abuso e xenotrapianti e di riutilizzare animali già sottoposti a test se non per procedure classificate “lievi” o condotte completamente in anestesia generale; aumentare a tre milioni annui lo stanziamento previsto per il sostegno dello sviluppo e di metodi alternativi ai modelli animali. Sono gli obiettivi dei due emendamenti al decreto “milleproroghe” depositati oggi dall’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente.
Osserva l’ex ministro: “Il testo presentato dal governo, con l’ennesimo rinvio dell’applicazione del decreto legislativo 26/2014, è ingannevole e contraddittorio: se il problema è la totale assenza di metodi alternativi all’utilizzo degli animali nei test sulle sostanze d’abuso e per gli xenotrapianti, le risposte quali sono? Il rinvio di un anno e lo stanziamento di briciole per elaborare quei metodi alternativi di cui si rileva la mancanza? Bisogna dire la verità, cioè che la maggioranza non fornisce l’appoggio politico e finanziario per promuovere una ricerca effettivamente al passo con i tempi. Le alternative in alcuni casi ci sono già, in altri sono dietro l’angolo. Lo stop senza deroghe sarebbe un formidabile incentivo per consentirne finalmente l’applicazione e la diffusione, che va comunque sostenuta con adeguate risorse e non per finta. Sui meccanismi di azione di alcool, fumo e droghe abbiamo abbondanti dati, purtroppo, di origine umana ed è paradossale cercare di ricavarne altri costringendo esseri viventi che in natura non bevono alcoolici, non fumano e non si drogano a replicare, non si sa poi con quanta affidabilità, gli abusi della nostra specie. Quanto agli xenotrapianti, trapianti tra specie diverse, il futuro è la medicina rigenerativa, dietro l’angolo ci sono l’utilizzo delle cellule staminali e il bioprinting in 3D. Inoltre, senza una parola di spiegazione o giustificazione, la proroga proposta dal governo consente in generale di riutilizzare gli animali già sottoposti a “procedure” anche quando la nuova procedura sia classificata come “moderata”, mentre il decreto 26/2014 l’avrebbe consentito, a partire dal 31 dicembre 2016, solo per le procedure “lievi” o condotte in anestesia generale (primo grado della scala che arriva a “grave”). Quella del Conte-bis sarebbe la terza proroga sulla pelle di animali che hanno comunque già subito esperimenti. Tra le procedure classificate “moderate”, per le quali con la proroga sarebbe possibile il riutilizzo, sono compresi, per esempio, “test di tossicita’ cronica/cancerogenicita’ con punti finali non letali, irradiazione o chemioterapia in dose subletale o dose altrimenti letale ma con ricostituzione del sistema immunitario, induzione di tumori o tumori spontanei che si prevede causino dolore o angoscia moderati o interferenza moderata con il comportamento normale, creazione di animali geneticamente modificati mediante procedure chirurgiche” ed altre cose del genere. Io – conclude la deputata – non ci sto, e faccio appello a tutti i parlamentari che condividono la mia opinione, indipendentemente dallo schieramento, perché si oppongano al rinvio”.