“Ai giudici del Tar di Trento va il merito di aver preso una decisione di buonsenso che salva la vita di un’orsa con i cuccioli e di fatto condanna una politica che, troppo spesso, tratta i plantigradi come una peste da estirpare. Secondo i magistrati, infatti, quanto accaduto sul monte Peller ‘non è imputabile al comportamento problematico di un singolo orso, bensì ad un più ampio problema di gestione della convivenza con gli esseri umani’”. A dirlo è l’on. Michela Vittoria Brambilla, ex ministro del Turismo e presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, commentando la decisione del Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento che conferma la sospensione dell’ordinanza provinciale, firmata dal presidente Maurizio Fugatti, per l’abbattimento dell’orsa JJ4, ribattezzata “Gaia” dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, rea di aver aggredito due escursionisti sul monte Peller. “Mi auguro – ha aggiunto l’on. Brambilla – che la decisione illuminata dei magistrati di Trento serva ad aprire un varco nella coscienza di coloro che, ancora oggi, pensano che la convivenza con l’orso debba passare dall’uso di trappole e recinti o, peggio ancora, dall’uccisione degli esemplari considerati, quasi sempre a torto, come pericolosi: la convivenza pacifica orso-uomo è invece non solo possibile, ma anche doverosa. Ora lo stesso destino di libertà deve toccare a M49 che, proprio come Gaia, ha diritto di vivere libero senza che nessuno pensi di passare la parola ai fucili. Come presidente della LEIDAA e del Movimento animalista mi batterò in ogni modo perché ciò avvenga!”.